Alessandra Fabri del Dipartimento Ambiente e Salute, Istituto Superiore di Sanità

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I siti contaminati – YouTube
Alessandra Fabri del Dipartimento Ambiente e Salute, Istituto Superiore di Sanità, intervistata da Chiara Peli e Brigit Sanchez “Marketing Sociale APS”

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Brigit Sanchez: Cosa si intende per “siti contaminati”?

Alessandra Fabri: I siti contaminati sono aree delimitate nelle quali in seguito ad attività antropiche è stata accertata un’alterazione delle caratteristiche qualitative di matrici ambientali, tale da rappresentare un rischio per la salute umana.

L’OMS nel quadro delle sue attività in materia di ambiente e salute se ne occupa da tempo. Nella Dichiarazione approvata nel 2017 alla Sesta Conferenza Ministeriale dei Rappresentanti degli Stati membri della Regione Europea dell’OMS responsabili di Ambiente e Salute, è stato sottolineato il peso che i fattori ambientali esercitano sulla salute, e soprattutto, per la prima volta, il tema dei siti contaminati è stato incluso fra le priorità di sanità pubblica.

Il principale riferimento normativo è il D.lgs. 152/2006 “Norme in materia ambientale” e ss.mm.ii.

I siti d’interesse nazionale ai fini della bonifica (SIN) sono identificati in base alle caratteristiche, alle quantità degli inquinanti presenti, alla loro pericolosità e alla rilevanza dell’impatto esercitato sull’ambiente circostante.

Chiara Peli: Quali possono essere le attività di prevenzione e promozione della salute da mettere in atto nei siti contaminati, in particolare per quanto riguarda le disuguaglianze?

Alessandra Fabri: L’accesso alle risorse è differentemente distribuito, per molti l’ambiente è un viver bene, è salute, mentre per altri rappresenta una fonte di pericolo e di rischio. La prevenzione è valutare e caratterizzare attentamente i rischi per la salute derivanti da esposizioni ambientali e introdurre politiche e iniziative utili a costruire un ambiente sano, sostenibile, eliminando o riducendo l’esposizione umana ad un ambiente malsano

La Sesta Conferenza Ministeriale di Ostrava ha evidenziato il richiamo all’Agenda 2030 con le azioni comuni per diminuire il carico di malattie causato da fattori ambientali e promuovere sinergie tra i settori di Ambiente e Salute in modo da raggiungere gli obiettivi di salute e il benessere prefissati per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Va quindi sviluppato un concetto di prevenzione che tenga conto dei cambiamenti sociali, ambientali e produttivi per il raggiungimento sia della riduzione delle disuguaglianze, sia di tutti altri gli obiettivi dell’Agenda 2030.

Per approfondire:

  • Sixth Ministerial Conference on Environment and Health

Italian Social Marketing Association

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